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Vittoria sulla demenza?

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Vittoria sulla demenza
Vittoria sulla demenza© colourbox
La Germania scommette sulle innovazioni dirompenti. Presentiamo quattro idee che stanno per essere implementate.

Parte 4: Principio attivo contro l‘Alzheimer

Con l’invecchiamento comincia per alcune persone un processo inquietante. Alcune proteine presenti nel cervello si raggrumano e, depositandosi, danneggiano la funzionalità dei neuroni. Gli interessati non si accorgono di niente per lungo tempo, ma prima o poi si manifestano dei vuoti di memoria. A quel punto, la cosiddetta demenza di Alzheimer non può essere più fermata, le facoltà di memoria ed orientamento continuano a peggiorare, infine i pazienti diventano bisognosi di cure. Ad oggi non esiste un farmaco efficace per contrastare questa patologia.

Il biologo Dieter Willbold pensa di sapere dove sia il problema. Il processo di agglomerazione all’inizio della malattia non è ancora molto chiaro. Contrariamente all'opinione predominante, Willbold è sicuro che le cosiddette proteine Abeta, che danno inizio alla malattia per via del loro comportamento anomalo, si accumulerebbero nel cervello tramite un lento processo di degradazione e si moltiplicherebbero come virus o batteri. Chi vorrebbe frenare la produzione di Abeta con i farmaci - questo è attualmente oggetto di ricerca - commette un errore. L'obiettivo deve essere quello di prevenire attivamente tale groviglio tossico.

Simile a batteri e Virus

È proprio a questo che sta lavorando da oltre vent’anni Willbold, professore di biologia fisica presso l’Università Heinrich-Heine di Düsseldorf e direttore dell‘Istituto di Biochimica Strutturale nel Centro di Ricerca Jülich. Qual è la sua idea quindi? Un principio attivo stabilizza le proteine Abeta ed è in grado sciogliere i raggrumi prima che possano iniziare a moltiplicarsi in gran numero come cosiddetti prioni. „Questo è in realtà il modo in cui si attacca un agente patogeno autoreplicante, si tenta di ucciderlo o di distruggerlo. Questo è ciò che facciamo con batteri e virus. E questo è ciò che dobbiamo fare anche con i prioni“, ha dichiarato Willbold nel podcast dell'Agenzia Federale per le Innovazioni dirompenti (Bundesagentur für Sprunginnovationen - SPRIND).

In provetta e negli esperimenti sugli animali, questo funziona già molto bene. All‘inizio del 2019 è stato anche completato con successo uno studio clinico di fase I su volontari sani, volto alla sicurezza ed alla tollerabilità del principio attivo. Nella sua ditta „Priavoid“ fondata nel 2017, col sostegno della SPRIND, Willbold sta preparando uno studio clinico di fase II, che dovrebbe dimostrare l’efficacia su pazienti di Alzheimer e che dovrebbe iniziare nel 2023.

(Fonte: www.deutschland.de)


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